Giornata Mondiale contro l'HPV

In occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’HPV (infezione da Papilloma Virus Umano), il 4 marzo Regione Lombardia ha organizzato a Palazzo Lombardia, Sala Biagi un evento divulgativo per valorizzare l'importanza dello screening e della vaccinazione per la popolazione giovanile e maggiormente a rischio e sensibilizzare rispetto all’offerta gratuita della vaccinazione anti HPV e programmi di screening per la diagnosi precoce del cancro della cervice uterina rivolte alle donne residenti in Lombardia. 

L'evento è stato l'occasione per presentare il "Protocollo d'Intesa tra Regione Lombardia, Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, ACTO-Italia, F.A.V.O, Fondazione Umberto Veronesi ETS e LILT Lombardia per la realizzazione di iniziative finalizzate alle prevenzione dell'infezione HPV-Human Papilloma Virus- attraverso la promozione dello screening e della vaccinazione HPV" di cui DGR XII/1124 del 16/10/2023 e  i risultati di 3 ricerche realizzate da LILT, Fondazione Umberto Veronesi ETS e ACTO sulle conoscenze in possesso dei giovani 15-29enni e degli studenti delle scuole secondarie di II grado sull’argomento HPV.

 

L'invito è stato esteso a Direzioni Strategiche, Dirigenti e Operatori del SSR (ATS+ASST+ Accreditati) , altri Stakeholder del settore sociale, sociosanitario e sanitario; Dirigenti Scolastici, Docenti, Opinion leader, Consulta Studentesca Regionale con l’obiettivo di

• Promuovere la conoscenza e la corretta informazione in tema di Screening e Vaccinazione HPV con particolare riferimento alla popolazione giovanile e maggiormente a rischio (health literacy)

• Sensibilizzare rispetto all’offerta gratuita della vaccinazione anti HPV e programmi di screening per la diagnosi precoce del cancro della cervice uterina rivolte alle donne residenti in Lombardia

 

Hanno moderato l’iniziativa di sensibilizzazione la dott.ssa Clementina Elvezia Cocuzza, Responsabile Laboratorio Microbiologia e Virologia Clinica Dipartimento di Medicina e Chirurgia Università Milano-Bicocca , e il dott. Giuliano Rizzardini, Direttore Dipartimento Malattie Infettive ASST Fatebenefratelli Sacco.

 

Regione Lombardia ha inoltre offerto nella giornata del 9 marzo e nelle giornate antecedenti Test di Screening (pap-test e HPV test, vaccino contro HPV  e  mammografia) presso le ASST del territorio”.



FONDAZIONE UMBERTO VERONESI ETS

Fondazione Umberto Veronesi ha commissionato ad AstraRicerche – primario Istituto di ricerche sociali e di marketing – una ricerca quantitativa che è stata svolta tramite 1206 interviste a 18-29enni (un migliaio per rappresentare la popolazione italiana in questa fascia di età, e duecento per rafforzare la possibilità di analizzare i dati per i soli residenti in Lombardia). Il questionario della ricerca – sviluppato in base a una precedente analisi di testi on line in merito al tema (articoli, posti di utenti, informazioni qualificate di enti di ricerca o di divulgazione) – ha consentito di indagare se il papillomavirus (HPV) è noto presso la popolazione 18-29enne, se i principali aspetti rilevanti (diffusione, effetti patologici, modalità di prevenzione del contagio, comportamenti da attuare in caso di positività riscontrata, …) sono noti e compresi, con particolare attenzione ai test (PAP-test, HPV-test) e al vaccino (anche per capire i motivi dell’eventuale non vaccinazione).
Si è, inoltre, rilevato in che misura e tramite quali mezzi i giovani italiani vogliono essere informati e aggiornati su HPV e sulla vaccinazione.

 

ACTO ITALIA ETS

L’intervento si apre con una presentazione di Acto Italia - l’associazione pazienti impegnata nella prevenzione e nella cura dei tumori ginecologici - e degli impegni che si è assunta sottoscrivendo il Protocollo di Regione Lombardia. Dal 2021 Acto Italia partecipa con propri rappresentanti al Progetto Engage Teen, un progetto di comunicazione voluto e coordinato dalla Società Europea di Ginecologia Oncologica ESGO e coordinato dalla rete delle associazioni pazienti europee per i tumori ginecologici EnGAGE nel cui consiglio direttivo siede anche Acto Italia. Iniziato nel 2021 e tuttora attivo il progetto si rivolge ai giovani europei di età compresa tra i 13 e i 19 anni per informarli sulle patologie HPV correlate, aumentare la consapevolezza dei rischi di salute collegati all’infezione e promuovere un’adesione convinta alla vaccinazione anti HPV. Il progetto è introdotto da un breve video (3’) di Adriana Latti, mentore del gruppo italiano e del coordinatore del gruppo europeo.  Segue la presentazione delle caratteristiche, dei contenuti e dei risultati del progetto. La presentazione di 15’ è effettuata con chart ppt che includono anche il breve video. 

 

LILT

Il tumore della cervice uterina è il secondo tumore più comune nelle donne in età fertile e la terza causa di morte femminile per cancro (Askew, 2013). Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della cervice uterina è l’infezione da papilloma virus umano (HPV). L'HPV si può trasmettere tramite rapporti sessuali non protetti ed è l’infezione più comune negli adolescenti di sesso femminile; infatti, la maggior parte delle infezioni da HPV non causa sintomi, il che provoca una facile trasmissione e una rapida diffusione del virus (Trottier & Franco, 2006). Il più alto tasso di infezione è documentato tra individui di età compresa tra i 15 e i 24 anni (Bruni et al., 2010), e la vaccinazione rappresenta la migliore strategia di sanità pubblica per prevenirla (Markowitz et al., 2007). L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato nelle ragazze dai nove ai 13 anni un target prioritario per la vaccinazione contro l'HPV (World Health Organization, 2009). In Italia, in accordo con le linee guida internazionali di salute pubblica, la vaccinazione contro l’HPV è offerta gratuitamente e attivamente a tutte le ragazze dal 12° anno di vita dal 2007, ed è stato stabilito un tasso di copertura del 95% entro 5 anni dall'inizio della campagna (Giambi, 2012). Tuttavia, nonostante diverse attività promozionali, la copertura vaccinale è ancora largamente insoddisfacente. In Italia i tassi di vaccinazione variano ancora dal 25% al 82% a seconda delle regioni (Giambi, 2012). La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) è da sempre attiva nel sostegno di progetti di educazione e prevenzione sul territorio italiano e nelle scuole. Nel 2021, la LILT, in collaborazione con l’associazione SexPass Education e il Centro di Ricerca EngageMinds Hub- Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Cremona, ha sviluppato un progetto di ricerca per sensibilizzare gli adolescenti italiani sull’importanza della vaccinazione per l’HPV. Il progetto è stato costruito con lo scopo di migliorare conoscenze e le attitudini degli studenti, degli insegnanti e dei genitori verso la vaccinazione per HPV. 

Obiettivo L’obiettivo generale di questo studio è di valutare l’efficacia di un programma formativo promosso da LILT per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse e la promozione della vaccinazione per il contrasto delle infezioni da HPV nella popolazione giovanili.

 Obiettivi specifici sono:

1. Rilevare le conoscenze e le attitudini degli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, dei loro genitori e degli insegnanti sulle infezioni e la vaccinazione da HPV.

2. Valutare il cambiamento delle conoscenze e delle attitudini verso le infezioni e la vaccinazione da HPV di studenti, genitori, e insegnanti dopo l’intervento formativo. 

Metodi È stato disegnato uno studio quasi sperimentale non randomizzato pre-post intervento per rispondere alle domande di ricerca. Lo studio è stato condotto nei primi sei mesi del 2021 e due misurazioni -a baseline; post-intervento- sono state effettuate per rilevare il cambiamento di conoscenze e attitudini di studenti, genitori e insegnanti. È stato arruolato un campione di convenienza: sono stati inclusi solo studenti iscritti all’ultimo anno della Scuola secondaria di I grado o alla Scuola Secondaria di II grado, i loro insegnanti e il loro genitori. È stato costruito e somministrato un questionario composto da items ad hoc, per misurare attitudini e variabili sociodemografiche, e scale validate (Palmieri et al., 2017; Visalli et al., 2019; Zingg & Siegrist, 2012). Le scale e le items ad hoc sono stati individuati con una revisione narrativa della letteratura. 

Le analisi statistiche sono state condotte con il supporto di STATA (v16.1). Statistiche descrittive sono state usate per sintetizzare variabili continue (media +/- SD) o dicotomiche (%). Le conoscenze sono state misurate usando una scala dicotomica (Palmieri et al., 2019), e il test di McNemar è stato usato per valutare un cambiamento nei livelli di conoscenza nel pre-post intervento.

Risultati In totale 1898 rispondenti hanno compilato il questionario al baseline, ma solo il 28% di loro (n= 531) ha aderito al post-test. I rispondenti erano per lo più studenti (n=388), con una età media di 16.76 (SD= + 4.5) anni e prevalentemente di sesso femminile (63%). Gli insegnanti (n=83) avevano un’età media di 48.8 (SD= + 10) anni, simile (48.05 anni, SD = + 6.3) a quella riferita dai genitori (n= 60). È interessante notare che la maggior parte degli studenti (64%) e degli insegnati (63%) affermava di risiedere nel centro-sud Italia, mentre il 63% dei genitori di avere residenza in un comune del nord Italia. Sia gli studenti (86%) che gli insegnanti (55%) erano prevalentemente docenti o discenti di Scuole Secondarie di II grado. La maggior parte dei rispondenti (dal 73% per gli insegnanti fino all’82% per genitori e studenti) dichiarava di non essersi vaccinato contro l’influenza negli ultimi 12 mesi. Solo circa un terzo delle insegnanti di sesso femminile (31%) e delle mamme (34%) riferiva di essersi sottoposta a un pap-test negli ultimi tre anni, e più della metà di loro (dal 55% al 61%) non si era mai sottoposta ad uno screening per l’HPV. La maggior parte degli studenti esprimeva il desiderio di acquisire maggiori conoscenze sull’HPV (79%) e sulle malattie sessualmente trasmissibili (85%).  In generale, è stato osservato un miglioramento statisticamente significativo (p <.05) delle attitudini verso la gestione della propria salute e l’HPV in tutte le popolazioni di rispondenti. Nel caso degli studenti, l’intervento ha avuto successo nel migliorare la loro percezione di auto-efficacia e il tempo che dedicano ad informarsi sulla loro salute. È interessante evidenziare pur non sentendosi direttamente a rischio di contrarre l’HPV, la maggior parte degli insegnanti (94%) pensava che i suoi studenti fosse molto esposto al rischio di contagio. Al contrario, solo l’11% dei genitori riteneva che i loro figli fossero direttamente esposti al rischio di contrarre l’HPV. Le attitudini verso i vaccini sono migliorate in modo statisticamente significativo (p <.05) solo nel gruppo composto da studenti. Rispetto agli studenti, genitori e gli insegnanti sono apparsi più informati sui vaccini già prima dell’intervento educativo. Eppure, anche dopo l’intervento, i genitori continuavano a ritenere delle credenze erronee: ad esempio, solo il 32% dei genitori prima dell’intervento dopo era consapevole che il sistema immunitario dei bambini non viene compromesso dai vaccini a fronte di un 46% nel post-intervento.  Le conoscenze sull’HPV e sulle malattie sessualmente trasmissibili sono aumentate in modo statisticamente significativo (p <.05) in tutti e tre i gruppi. Nel caso degli studenti, questo miglioramento è risultato significativo in tutte le dimensioni misurate. I tassi più bassi di risposte corrette dopo l’intervento riguardavano le modalità di trasmissione dell’HPV. Dopo l’intervento si osservava un miglioramento in tutte e tre le categorie di rispondenti -insegnanti, studenti e genitori-su le modalità di contagio, le manifestazioni e sui vaccini per l’HPV. 

Tutte e tre le categorie di rispondenti hanno dichiarato di esser soddisfatti della formazione ricevuta. Insegnanti, studenti e genitori vorrebbero poter proseguire il corso di formazione nei prossimi anni ed ampliarlo ad altre tematiche legate di prevenzione. L’86% degli insegnanti ha considerato la formazione ricevuta utile anche per la propria attività lavorativa. Il 73% dei genitori pensava che i loro figli potessero beneficiare del corso di formazione sull’HPV. Gli studenti (74%) hanno evidenziato la necessità e l’importanza di parlare di temi come l’HPV anche sui social.

Conclusioni L’intervento è stato efficace nel migliorare le conoscenze e le attitudini sull’HPV, sulle malattie sessualmente trasmissibili e sui vaccini in tutti e tre i gruppi coinvolti nella formazione. Gli studenti e gli insegnanti sono emersi come i target più sensibili all’intervento; invece, i genitori sembrano necessitare di altre iniziative volte a rafforzare e sedimentare le conoscenze acquisite. In particolare, bisognerebbe intervenire sulle attitudini verso i vaccini e sul divario tra attitudini e comportamenti effettivi. Tutti e tre i gruppi si sono dichiarati soddisfatti dell’intervento e predisposti a partecipare ad altre iniziative della LILT. Questa ricerca sottolinea l’apertura e il bisogno dei cittadini di interventi formativi fondati su evidenze scientifiche su temi di salute pubblica come l’HPV e i vaccini.

 

F.A.V.O.

https://youtu.be/DM5X7R4lBmE?si=79B0ndAabN1WHRqa

 

Presentazione Fondazione Umberto Veronesi ETS

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Presentazione ACTO Italia ETS

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Presentazione LILT

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Presentazione F.A.V.O.

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