Con il termine urban health si fa riferimento a un orientamento strategico che integra le azioni di tutela e promozione della salute nella progettazione territoriale, favorendo processi consapevoli e sostenibili di rigenerazione urbana. Lo urban health mira, quindi, a definire azioni che possano avere un impatto positivo sulla salute dell’uomo e sulla qualità della vita, sottolineando così la forte dipendenza tra il benessere fisico, psichico e sociale e la città in cui si vive. Attraverso un’attenta analisi della popolazione che vive in ambiti metropolitani, l’approccio urban health agisce sugli spazi fisici tramite ciò che viene definito oggi, nella comunità scientifica internazionale, health prism o health lens.
Considerato l’effetto sulla salute dell’ambiente sociale, fisico e costruito delle città, sarebbe auspicabile che le politiche pubbliche tenessero conto del loro impatto potenziale sulla salute dei cittadini, a partire dalle politiche sociali, le politiche che influenzano la struttura urbana, la sicurezza, l’offerta di servizi, la qualità dell’aria, il trasporto pubblico e la disponibilità e fruibilità di percorsi sicuri e piacevoli da percorrere a piedi (walkability) fino a quelle che regolano il mercato dell’edilizia residenziale privata e di assegnazione di quella pubblica (che possono incidere sulla segregazione e sul social mix).
Una sfida particolarmente ambiziosa per il settore sanitario è una valutazione comparativa dei benefici attesi sulla salute e sull’equità di questi diversi tipi di interventi e politiche che possa orientare i decisori.
Secondo i principi ispiratori di “Salute in tutte le politiche” la salute e l’equità nella salute dovrebbero guidare lo sviluppo delle politiche pubbliche e questo obiettivo è raggiungibile se il sistema sanitario è in grado di innescare processi di advocacy, informazione e ingaggio dei decisori politico-amministrativi sulle conseguenze che le loro scelte hanno sulla salute dei cittadini, processo raccomandato soprattutto a favore delle persone con fragilità legate all’età o alla presenza di disabilità psicosociali.
Il settore sanitario può interagire con i portatori di interesse (stakeholder) e i decisori appartenenti al settore extrasanitario attraverso lo stakeholder engagement, un processo che prevede, come prima fase, il trasferimento di conoscenze ed evidenze verso chi è coinvolto nel processo decisionale. Questa fase rappresenta anche l’occasione per creare reti e alleanze intersettoriali attraverso le quali la salute e le disuguaglianze di salute vengono poste al centro dell’agenda politica e degli interventi extrasanitari.
In allegato sono disponibili documenti di approfondimento:
- Interventi sul patrimonio del verde urbano. Una guida per la progettazione partecipata (WHO) . Traduzione italiana a cura di Dors.
- COVID-19 and Cities: from Urban Health strategies to the pandemic challenge. A Decalogue of Public Health opportunities. A cura di Stefano Capolongo, Andrea Rebecchi, Maddalena Buffoli, Letizia Appolloni, Carlo Signorelli, Gaetano Maria Fara, Daniela D’Alessandro. Acta Biomed 2020; Vol. 91, N. 2: 13-22 © Mattioli 1885