E’ ormai notoriamente riconosciuta l’importanza che ha il tipo di organizzazione sanitaria nel determinare la qualità e l’efficacia degli interventi sanitari.

Il Piano Nazionale  della Prevenzione 2014-2018 evidenzia come  l’attenzione ai modelli organizzativi, come determinanti di interventi più efficaci e/o di maggiore qualità, diventi elemento essenziale anche della pianificazione in prevenzione.
Richiama inoltre le due funzioni essenziali, in capo ai servizi sanitari regionali, di erogazione degli interventi e di governance, in termini di coordinamento e governo di tutti gli attori che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di prevenzione, promozione e tutela della salute.

Già da alcuni anni la nostra Regione ha riconosciuto la Prevenzione non come ambito a sé stante, ma parte essenziale e qualificante delle attività del Servizio Sanitario Regionale (SSR).
Proprio a partire da tale assunto – che vede cioè la prevenzione come linea di azione trasversale e con valenza pari a diagnosi, cura, riabilitazione, in tutti i più recenti documenti programmatori regionali è stato sempre evidenziato e riconosciuto il ruolo della prevenzione.

Al fine di misurare la capacità di programmare in maniera adeguata al contesto e di affrontare le criticità interne ed esterne al sistema, all’interno dei documenti di Programmazione regionale (PRP) sono stati individuati specifici indicatori per misurare la capacità di governance regionale.

Il ruolo di governance esercitato in questi anni dal livello regionale è stato  indirizzato a definire sempre più obiettivi di risultato e sempre meno percorsi operativi per il loro raggiungimento, lasciando all’autonomia, anche in campo organizzativo, delle Agenzie di Tutela della Salute la scelta delle soluzioni più adeguate nel rispetto del vincolo della destinazione delle risorse che il sistema assegna alle attività di prevenzione (5% FSR).